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 1927 - Napoleone

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MessaggioTitolo: 1927 - Napoleone   1927 - Napoleone Icon_minitimeVen Giu 17, 2011 3:47 am

Napoleone - 1927

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Titolo Originale:. Napoléon vu par Abel Gance
Genere:...........Storico - Biografico
Produzione:.......Francia 1927
Durata:............110'
Regia:.............Abel Gance
Cast:..............Gina Manés, Albert Dieudonné, Vladimir Roudenko, Gina Manés


Trama

La vita di Napoleone Bonaparte (1769-1821) dall'inverno del 1781 – quando, dodicenne, frequenta il collegio militare di Brienne – sino all'inizio della campagna d'Italia quando, ormai generale, nell'aprile 1796 guida nella battaglia di Montezemolo (Cuneo) quella che sarebbe diventata la grande Armée. Nel megalomane progetto di Gance (1889-1981) doveva essere la 1ª delle 6 parti di un gigantesco affresco napoleonico sino a Waterloo e Sant'Elena. Frutto di 14 mesi di riprese e di 450 000 metri di pellicola impressionata (circa 40 ore), il film ebbe la sua anteprima pubblica il 7-4-1927 all'Opéra di Parigi dove fu proiettata, però, una copia dimezzata rispetto all'edizione originale di 12 000 m, circa 7 ore di proiezione a 24 fotogrammi al secondo. (Nel muto, però, i film erano proiettati a velocità variabile: 16 o 18 o 20 fotogrammi al secondo.) “Napoleone – disse Gance – è un parossismo della sua epoca, la quale è un parossismo della storia. E il cinema è, per me, il parossismo della vita.” La più visionaria tra le opere di un cineasta visionario, Napoléon è caratterizzato da molte innovazioni espressive e tecniche. La più celebre è il sistema Polyvision che consiste nell'uso di 3 schermi affiancati, come si sarebbe fatto 25 anni dopo col Cinerama. Gance la impiegò in 3 sequenze, poi ridotte a quella finale della partenza per la campagna d'Italia. Inventò e impiegò anche diversi dispositivi per mettere la cinepresa in movimento (a dorso di cavallo, in ceste oscillanti nell'aria, ecc.), ricorse a sovraimpressioni multiple, allo split-screen, ottenuto artigianalmente, all'uso soggettivo della cinepresa. È ovviamente un Napoleone “visto da Abel Gance”, cioè storicamente opinabile. Un critico gauchiste dell'epoca, Léon Moussinac, scrisse che “non ha più verità storica della Chanson de Roland”, aggiungendo che era “un Bonaparte per apprendisti fascisti”. Qui esagerava: traspare dal film un'esplicita identificazione di Gance con il suo eroe, ma la sua volontà di potenza coincide con quella che Gance attribuiva a sé stesso come regista demiurgo e stratega: il suo campo di battaglia era il cinema. Pur nella loro enfatica magniloquenza che sfiora persino l'ingenuità, non sono poche le sequenze memorabili tra cui la tempesta durante il viaggio dalla Corsica alla Francia, l'assedio e la presa di Tolone, il discorso del generale alla Convenzione, l'arrivo dell'esercito francese in Italia. Oltre a Dieudonné, austero protagonista dallo sguardo d'aquila, spiccano le interpretazioni di Artaud (Marat), G. Manès (Giuseppina), Annabella (l'innamorata infelice). Non esisteva una “edizione originale” di Napoléon. Qualcuno ne ha contate 19. La 13ª – cioè la 1ª versione sonorizzata Napoléon Bonaparte vu et entendu par Abel Gance (1935) – fu curata dallo stesso regista, comprende scene nuove girate nel 1934, con nuovi attori, e circolò, almeno in Francia, per una ventina d'anni; ne esiste un'altra del 1971 – Napoléon et la revolution – anch'essa supervisionata da Gance. La partitura originale per l'anteprima all'Opéra fu recuperata negli anni '80. Consiste in 7 brani per altrettanti episodi, più un 8° (“Danse des enfants”), tratto da Honegger da una sua pantomima musicale giovanile. Negli anni '70 l'inglese Kevin Bronlow approntò 2 versioni successive del film di 290 e di 313 minuti con una partitura musicale di Carl Davis. Su quelle 2 versioni si è basato Francis F. Coppola per le proiezioni al City Music Hall nel 1981, con la musica del padre Carmine. In televisione il film passa generalmente in un'edizione di 110 minuti.


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