Moving Images of the Early
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Moving Images of the Early

Forum sulle immagini in movimento (Cinema, TV e altro) delle origini.
 
IndiceUltime immaginiCercaRegistratiAccedi

 

 1931 Italia - Lo Stormo Atlantico

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Parnassus
Admin
Parnassus


Messaggi : 673
Data di iscrizione : 02.06.11

1931 Italia - Lo Stormo Atlantico Empty
MessaggioTitolo: 1931 Italia - Lo Stormo Atlantico   1931 Italia - Lo Stormo Atlantico Icon_minitimeSab Giu 18, 2011 10:51 am

Lo Stormo Atlantico - 1931


1931 Italia - Lo Stormo Atlantico M_emeroteca_italiana_immagini_sito_emerotecaitaliana_19310107corsera-360x0



TEMA


Testata Corriere della Sera
Origine Milano - Italia
Data di pubblicazione 7 gennaio 1931
L'impresa degli Atlantici

I lieti presentimenti del popolo italiano non sono stati delusi: lo stormo di Balbo ha attraversato l'Atlantico con un balzo formidabile di tremila chilometri. I tecnici ci diranno quali e quante difficoltà includesse la grande prova; gli statistici faranno i calcoli delle probabilità sfavorevoli moltiplicate per il numero degli apparecchi; i meteorologi aggiungeranno i dati della loro scienza ancor tanto misteriosa: ma l'opinione pubblica d'Italia e del mondo si è già fatta un concetto proprio, complessivo e suggestivo, dell'impresa; tutti sanno che nulla di simile era stato tentato, e, sebbene non si ami confessarlo all'estero, tutti sanno anche che solo l'Arma aeronautica italiana possedeva oggi una preparazione di uomini e di macchine capaci di affrontare serenamente una simile prova e di condurla a buon fine. Perché altro è la potenza teorica, basata sul numero e sul denaro, altro è l'istruzione tecnica del personale (e ve n'ha del valorosissimo in tutte le Nazioni), altro la perfezione degli apparecchi, per i quali non pretendiamo il primato, accontentandoci di non essere superati: altro invece è quella preparazione d'insieme, quel quid, di natura più spirituale che materiale, su cui si basa la riuscita di un tentativo come quello al quale abbiamo assistito. Solo il Fascismo, guidato da Mussolini, e solo un'Arma aeronautica che avesse per ministro un dinamico e un organizzatore come Italo Balbo potevano concepire e tradurre in atto la trasvolata Orbetello-Rio de Janeiro, comprendente la traversata collettiva dell'Atlantico in un sol volo.
Il fortunato esito dell'impresa non ha valore soltanto perché segna una data nella storia dell'aviazione, inaugurando la serie delle traversate oceaniche in formazioni aeree regolari. Essa ha importanza anche nella storia civile italiana, perché consacra il più grande, forse, dei progressi compiuti dal nostro Paese sotto l'egida del Fascismo: il progresso dell'aviazione, dell'audacia meditata, della disciplina degli animi e dei voleri, Benito Mussolini ispiratore e guida. Toccava proprio a noi italiani, additati, e non immeritatamente, come carattere impulsivi, capaci solo d'improvvisazioni e di sforzi individuali, di dar l'esempio di una gesta fondata principalmente sullo studio accurato e preventivo dei fattori di successo, e sull'esecuzione metodica; in cui il valore e lo slancio dovevano essere contenuti e commisurati quasi minuto per minuto. Chi conosce il preparatore e il capo della trasvolata atlantica (e tutti lo conoscono in Italia) potrà apprezzare appieno lo sforzo di volontà e di autodominio compiuto dal nostro giovane ministro per temperare la propria ardente natura e imporre ai suoi dipendenti e collaboratori non solo la norma ma l'esempio della fredda pazienza e del metodo laborioso. Orbene, si può dire che tutta la nostra gioventù, tutta la parte migliore della Nazione italiana abbia ormai affrontato o stia affrontando la stessa prova, per addestrare l'animo a quelle virtù che parevano esulare dal caldo temperamento latino.

Perciò la trasvolata atlantica, mentre è un fatto grandioso per sé stesso, è anche un simbolo della profonda trasformazione subita dal popolo italiano: è un fatto nuovo che costituisce la miglior arra di successi sempre maggiori in tutti i campi; perché appunto l'indisciplina degli spiriti, lo scarso controllo di sé, l'anarchia delle volontà anche meglio intenzionate avevano fin qui tarpato le ali alle nostre energie ed erano stati cagione delle nostre peggiori sventure. Altri, è vero, avevano traversato l'Atlantico sopra apparecchi aerei: la storia dell'aviazione ne ha registrato i nomi; e non pochi di questi sono Italiani. Ma si trattava sempre di iniziative isolate, di gesti audacissimi d'individui eccezionali; non coinvolgevano una serie di responsabilità collettive; non erano esponenti di forze nazionali organiche, non avevano veste ufficiale, non militare. Erano eroici acrobatismi, sfide lanciate allo spazio del cielo e del mare da uomini di tempra portentosa: sia gloria a loro. Questa volta il carattere del successo è diverso; il merito più esteso; la partecipazione del Paese più diretta: cinquanta giovani, scelti dalla massa, tutta eccellente, dei nostri militi dell'aria, hanno ripetuto con regolarità quasi cronometrica lo sbalzo da un continente all'altro: e ben maggiore è il significato sotto l'aspetto tecnico, estetico, bellico perché l'individuo è l'eccezione, ma la squadra è la regola, la massa è la forza, il numero è la necessità in ogni competizione sia civile che militare: l'efficacia dello sforzo cresce in proporzione geometrica della capacità di agire insieme, secondo un piano prestabilito, con un solo cuore e un solo cervello. La nostra storia è piena di eroismi isolati e perciò sfortunati, moralmente sublimi ma praticamente inutili: ora tutto questo è finito per sempre: la storia della nuova Italia che il Fascismo plasma quotidianamente sarà ben diversa; si tornerà alle grandi tradizioni romane, si risalirà alle solide ispirazioni dei tempi più gloriosi della nostra gente. La vittoria dello stormo d'Italo Balbo si presenta come un annunzio e come un auspicio.

Sic vos non vobis. Quell'Oceano all'alba dei tempi moderni fu traversato dall'una all'altra riva, per la prima volta, da un Italiano; quell'immenso continente fu esplorato per lungo tratto da un Italiano che gli diede il nome; altri eroi di nostra stirpe ne percorsero le coste dall'estremo nord all'estremo sud, aprendo la strada all'avidità di tutti gli Stati europei; ma quell'immensa opera dei precursori fu fatta in pura perdita per le fortune d'Italia; solo gli stranieri ne trassero vantaggio di potenza e di ricchezza di cui a lungo si valsero per tenerci in sudditanza e averci in dispregio. Le energie disordinate vanno necessariamente disperse e sono sfruttate dai più forti e dai più abili: lo abbiamo constatato a nostre spese nel campo delle invenzioni, delle arti, dell'economia, della politica. Oggi l'Italia dice basta a questo sfruttamento: la sua coscienza collettiva è piena e perfetta; le gesta dei suoi figli sono sue gesta; il suo spirito muove il braccio e il cuore di chi opera nel nome di lei. Lo spettacolo di questi giorni, il caldo e convinto entusiasmo col quale il popolo italiano ha accompagnato il volo atlantico dello stormo di Balbo, dimostrano che l'educazione morale della Nazione è compiuta.

V'ha infine il successo aviatorio, che è magnifico per se stesso. Non sembra quasi che tutta l'Italia abbia sentito in questi giorni un vento d'ale palpitare per i cieli della Patria? Quando, tempo fa, furono invitati i più illustri personaggi viventi a indicare un verso di Dante che sembrasse loro più particolarmente espressivo, il Duce prescelse fra tutti quel mirabile verso del canto d'Ulisse: "dei remi facemmo ale al folle volo". Sentiva Mussolini in quel potente endecasillabo tutta l'ansia delle imprese lontane, la passione del rischio e la speranza di scoperte meravigliose, fuse nel concetto e quasi nel senso del volo. Soltanto gli ulissidi modernissimi non si servono più del remo e il loro trasvolare non è più folle ma scientifico, meccanico, e più egualmente pieno di romantica seduzione.

Mussolini invero ha ben compreso e rappresentato il volere eroico dell'Italia rinnovata dalla guerra e dal Fascismo: volere eroico che, secondo le sue stesse parole del messaggio agli Americani, non si esplica soltanto nelle imprese belliche, ma dovunque sia un rischio da affrontare, una fatica da durare, una nuova bellezza da raggiungere. E non è una nuova e maggiore bellezza quella rivelata e raggiunta dall'Italia in questo periodo di preoccupazioni economiche e di grigi umori che aduggiano il mondo? Con serena baldanza, distraendo per un momento il pensiero dai gelidi registri, l'Italia manda a volare sull'Oceano le sue belle squadriglie colorate in bianco, rosso e verde, colori della sua bandiera, al seguito della squadriglia nera: nera come il gagliardetto dell'Italia fascista. Questa è poesia, è politica, è forza nel più bel senso della parola: e tutto ciò è veramente e degnamente italiano.



Regia:........
Titolo Orig.:.Lo Stormo Atlantico
Genere:......Corto - Storico
Durata:.......10'52"
Produzione: .Italia 1931
Note:.........Bianco e Nero - Sonoro

Link Streaming: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Torna in alto Andare in basso
https://settima-arte.forumattivo.it
 
1931 Italia - Lo Stormo Atlantico
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» 1931 Italia - Ambrosiana Inter - Roma 5-0
» 1931 Italia - Vittoria di Nuvolari al Grand Prix di Monza
» 1931 - Svengali
» 1931 - Dracula
» 1931 - Dracula (Spagnolo)

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Moving Images of the Early :: Documentari e Varie :: Cinegiornali e Documenti-
Vai verso: