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 1913 - La bufera

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MessaggioTitolo: 1913 - La bufera   1913 - La bufera Icon_minitimeMer Set 28, 2011 4:39 pm

La bufera - 1913

1913 - La bufera Default


Titolo Originale:.La bufera
Genere:............Drammatico
Produzione:.......Italia 1913
Durata:.............7'15'' (frammento)
Regia:...............Baldassarre Negroni
Cast:.................Francesca Bertini, Alberto Collo, Emilio Ghione
Colore...............No
Sonoro..............No


Trama

Nella quiete e tranquilla villa di Collalto, vivono lietamente il conte Neri e sua moglie Elena. Il loro non fu un matrimonio di amore; Gastone Neri, il giorno che decise di metter fine alla sua vita si scapolo, sposò Elena perchè era bella e ricca, come avrebbe sposata un’altra ragazza che si fosse trovata nelle medesime condizioni. Elena sposò Gastone perchè i suoi parenti glielo presentarono come la più rara delle fenici ed il suo giovane e vergine cuore credè di poter amare il gentiluomo distinto che le offriva un gran nome e una grande fortuna. Pur senza amarsi profondamente, Gastone ed Elena vivono nel massimo accordo ed il loro menage è portato ad esempio.. A mettere un po’ di gaiezza nella quiete vita che si mena a Collalto, giunge Alberto, il fratello minore di Gastone, che fino allora era a Friburgo a seguire quei corsi universitari. Elena, esuberante di vita e di giovinezza accoglie nella sua intimità il giovane cognato e ne fa un compagno indivisibile di escursioni, di gite e di divertimenti. La continua vicinanza, la comunanza delle gioie e dei piccoli dolori della vita, gli stessi entusiasmi condivisi, finiscono per portare all’inevitabile. La passione proruppe violenta portando la tempesta in quei due cuori che fino allora non avevano conosciuta che la calma serena di un meriggio d’estate. Onesti entrambi, s’amano senza speranza e soffrono sino a che nell’impossibilità di vivere vicini cercano nella lontananza l’oblio. Alberto parte e va lontano sempre maggiormente frapponendo spazio in cerca di ciò che non troverà mai, ed Elena si rifugia nelle braccia del marito. Passano gli anni. Alberto lontano ha preso moglie credendo con questo passo di mettere un argine alla passione che lo travaglia. Elena si è attaccata a Gastone ed ha cercato di divenire la moglie amante.
Ma gli affetti nuovi non hanno spento nei cuori la fiamma di un giorno e come in una comunione perversa, Alberto ed Elena i due amanti che non lo furono giammai si pensano perdutamente sempre.
Gastone Neri resta vittima in un incidente di caccia. Alberto accorre. Il dolore ravvicina e riunisce i due amanti. La bufera sopita si scatena di nuovo. Elena ora si sente libera, sola. Essa ormai può volere e vuole che Alberto divorzi e sia suo. Ma Alberto è troppo onesto per commettere una viltà. Ha sposato una donna che l’adora, l’ha ingannata giurandole amore; ha avuto da essa un figlio che porta il suo nome, non li lascerà. Elena supplica, implora, minaccia. No, Alberto farà quello che crede suo dovere.
Quella tenace onestà sconvolge l’animo della donna e si rivolta inconsapevolmente in ogni cosa che non sia il suo amore. Vuol vendicare la ripulsa, infrangere il nome che è stato la sua rovina, e la fiera dama di un giorno diviene avventuriera galante, avventuriera d’alcova.

Alberto che l’ama, rotto da sacrificio troppo forte che ha creduto suo dovere fare è vinto. Ogni nuova follia della donna bella e ormai celebre è un colpo di pugnale che fa sanguinare il suo cuore e distrugge il suo corpo ancor giovane e bello. Di grado in grado Elena vittoriosamente bella, indifferente di sé e della sua rovina, discende quasi trionfalmente nel fango, sino a trovarsi un giorno fra le braccia di un volgare domatore di belve. Pervasa ormai dalla lussuria, dalla passione della vendetta vuol dar spettacolo di sé. Col suo nome entrerà nella gabbia dei leoni del suo amante Brugnol.
Il colpo rude senza pietà è troppo forte per Alberto, martoriato dalla passione e dal dolore, condannato dal male che non perdona, egli non vuole l’ultima vergogna e perdonando ad Elena la chiama a sé e fatto sacro della morte ne addita nella moglie e nel figlio un avvenire di dovere e di espiazione.
Così uccidendo la bufera d’amore passò.

Questo film risulta, tranne frammenti, ormai scomparso.




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