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 1926 - La Bohème

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MessaggioTitolo: 1926 - La Bohème   1926 - La Bohème Icon_minitimeSab Lug 02, 2011 10:16 am

La Bohème - 1926

1926 - La Bohème 220px-La_Boheme_1926


Titolo Originale:. La Bohème
Genere:............Drammatico
Produzione:........Usa 1926
Durata:............95'
Regia:.............King Vidor
Cast:..............Lillian Gish, John Gilbert, Gino Corrado, Renée Adorée, Roy D'Arcy, George Hassell
Colore.............No
Sonoro.............No


Trama

Parigi, 1830. Molti bohemienne cercano di sopravvivere per strada, vivendo in condizioni precarie e desiderando di diventare un giorno famosi. Uno di essi è Marcel, un pittore che muore di fame pur di creare un capolavoro. Proprio come il suo compagno di stanza, lo scrittore Rodolfo, non ha fortuna. Sono costantemente importunati dal padrone di casa, ma non hanno denaro per pagarlo. Il padrone, infastidito dal loro comportamento e dal rifiuto di pagare l’affitto, li minaccia di sfrattarli se non saldano il conto quella notte. Rodolfo inizia controvoglia a scrivere un articolo per una rivista per guadagnare un po’ di soldi, ma il direttore non è soddisfatto.

Frattanto, Mimì, una ricamatrice orfana senza amici, è tediata dallo stesso padrone di casa, Bernard, invaghito della ragazza. Quando quest’ ultima non cede ai suoi tentativi di sedurla, la minaccia allo stesso modo. Affranta, raccoglie la sua roba e lascia il suo appartamento. Rodolfo immediatamente la nota, ma la lascia andar via. Si reca al banco dei pegni per vendere quasi tutto ciò che ha, ma non ne ricava molto denaro. Il ricco ma pigro aristocratico Visconte Paolo trova Mimì che vaga per la strada e se ne innamora. Nel frattempo, il musicista Schaunard, altro coinquilino di Rodolfo, ha più fortuna e riesce a mettere insieme l’affitto in una sera. Rodolfo riesce a pagare l’affitto quella stessa sera, ma nota che Mimì non può.

L’azione si sposta sulla relazione di Marcello con la sua ricca vicina Musetta. I suoi coinquilini lo convincono ad approfittare di lei per procurarsi del cibo. Rodolfo resta in casa e riceve una visita da Mimì, che ha assoluto bisogno di scaldarsi ma non ha una stufa. Più tardi quella sera, mentre la fanciulla sta per lasciare l’appartamento, sapendo di non poter pagare l’affitto, Rodolfo e Musetta la invitano a restare con loro. Trascorre la notte festeggiando, finché non appare il Visconte Paolo. Crede che sia giunto perché interessato ai suoi ricami e non capisce che è innamorato di lei. Rodolfo, invece, comprende e identifica immediatamente l’aristocratico come un rivale. Manifesta i suoi timori a Mimì, ma questa gli assicura che egli è l’unico per lei.

Il tempo passa e a Parigi è primavera. Mimì partecipa al suo primo pic-nic e bacia Rodolfo dopo avergli detto di amarlo. L’innamoramento ispira a Rodolfo un’opera, che però gli fa trascurare il suo lavoro alla redazione. Mimì apprende dal direttore che Rodolfo è stato licenziato, ma non glielo dice, non volendo distruggere la sua felicità. Cercando di portare avanti la menzogna, lavora duramente per guadagnare più denaro, ma a lungo andare si ammala. Intanto, il Visconte Paolo da’ un’occhiata all’opera di Rodolfo e propone a Mimì di portarla da un impresario teatrale, se viene a teatro con lui. Rodolfo li vede insieme nell’appartamento e, accecato dall’ira, accusa Mimì di avere una relazione. La ragazza cerca di spiegare, ma lui è troppo in collera per ascoltare e la lascia.

Rodolfo decide di lasciare l’appartamento per dimenticare Mimì. In un bar, si imbatte nel direttore e apprende, stupito, di essere stato licenziato da cinque settimane. Contemporaneamente, Mimì, con l’aiuto di Musetta, cerca di far avere successo all’opera uscendo col Visconte Paolo. Costui cerca di sedurla, ma lei rifiuta le sue avances e torna a casa. Qui è interrogata da Rodolfo in merito al suo lavoro alla redazione. Lei ammette di aver lavorato febbrilmente per lui, desiderando il suo successo. Inizialmente viene perdonata, finché Rodolfo non scopre che una sera è uscita col Visconte Paolo, e trae la conclusione che è da lui che Mimì ha avuto i soldi. La picchia, ma subito dopo, resosi conto che la ragazza sta molto male, le chiede perdono e le giura di prendersi sempre cura di lei.

Rodolfo cerca di trovarle un dottore, ma nel frattempo Mimì fugge, lasciandogli una lettera in cui spiega che tornerà quando lui sarà un drammaturgo affermato. Il giovane la cerca per mesi in preda allo sconforto. La sua opera diventa assai famosa, ma non riesce ad essere felice finché non trova Mimì. Frattanto, Mimì lavora duramente nei quartieri poveri di Parigi, ma un giorno sviene. Poi si trascina in strada e riesce a raggiungere il suo vecchio appartamento. Rodolfo è assai contento di vederla e le dichiara tutto il suo amore. Tuttavia, qualche istante dopo, muore di tubercolosi, lasciando Rodolfo devastato.



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